Sfrutto la domenica per riflettere su ciò che sta succedendo in questo periodo di grandi cambiamenti, che ci mette di fronte a delle scelte. Importanti e decisive.
Credo che questa condivisione possa essere d’aiuto anche ad altri.
Le aziende chiudono e i progetti saltano. Le collaborazioni finiscono, le gare d’appalto vengono bloccate e i Clienti cambiano fornitori. I contratti a cui eravamo abituati, quelli a tempo indeterminato, vengono meno.
Sarà necessario puntare su se stessi e investire tutto il tempo e le risorse necessarie per crescere e innovare.
Ne usciremo cambiati, come da ogni percorso. Più reattivi? Più proattivi? Sicuramente diversi.
Migliorare grazie ad una capacità: la resilienza
La resilienza è una proprietà meccanica, definita come l’energia assorbita da un corpo in conseguenza delle deformazioni elastiche.
In ingegneria, viene misurata come la capacità di un materiale di resistere a forze dinamiche, fino a rottura, assorbendo energia con deformazioni elastiche e plastiche.
Nel mio mondo, quello della psicologia, la resilienza è un concetto che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.
Il termine resilienza richiama la matrice latina del termine (“resilire”, da “re-salire”, saltare indietro, rimbalzare). Esprime infatti la capacità dell’individuo di fronteggiare una situazione stressante, acuta o cronica, ripristinando l’equilibrio psico-fisico precedente allo stress, in certi casi, migliorandolo.
Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e persino a raggiungere mete importanti.
Essere resilienti implica una dinamica positiva, una capacità di andare avanti nonostante le crisi, e permette la ricostruzione di un percorso di vita.
Si tratta di un dono inestimabile che permette di superare le difficoltà ma che non rende invincibili.
Si possono infatti verificare momenti in cui le situazioni sono troppo pesanti da sopportare, generando un’instabilità più o meno duratura e pervasiva.
Caratteristiche della resilienza
Le persone più resilienti presentano:
- Impegno, ovvero la tendenza a lasciarsi coinvolgere nelle attività.
- Locus of control interno, la convinzione di poter dominare gli eventi che si verificano al punto da non sentirsi in balia degli stessi.
- Gusto per le sfide, ossia predisposizione ad accettare i cambiamenti non vivendoli come problematici.
Impegno, controllo e gusto per le sfide sono caratteristiche della persona di cui si può avere consapevolezza, perciò possono essere coltivati e incoraggiati. Per questo, la resilienza non è una caratteristica che è presente o assente in un individuo.
La resilienza presuppone comportamenti, pensieri ed azioni che possono essere appresi da chiunque.
Componenti della resilienza
È possibile individuare inoltre cinque componenti che contribuiscono a sviluppare la resilienza (Cantoni, 2014).
- L’Ottimismo. La disposizione a cogliere il lato buono delle cose, è un’importantissima caratteristica umana che promuove il benessere individuale. Chi è ottimista tende a sminuire le difficoltà della vita e a mantenere più lucidità per trovare soluzioni ai problemi (Seligman, 1996).
- L’ Autostima. Avere una bassa considerazione di sé ed essere molto autocritici, infatti, conduce a una minore tolleranza delle critiche altrui.
- La Robustezza psicologica. Scomponibile in tre sotto-componenti, il controllo (la convinzione di essere in grado di controllare l’ambiente circostante, mobilitando quelle risorse utili per affrontare le situazioni), l’impegno (con la chiara definizione di obiettivi significativi che facilita una visione positiva di ciò che si affronta) e la sfida, che include la visione dei cambiamenti come incentivi e opportunità di crescita piuttosto che come minaccia alle proprie sicurezze.
- Il Focus. Focalizzarsi su quello che si possiede invece che su ciò che ci manca.
- Il Supporto sociale, proveniente da altri. Essere oggetto di amore e di cure, essere stimati e apprezzati è di fondamentale importanza. La presenza di persone disponibili all’ascolto è efficace poiché smuove il racconto delle proprie sventure. Raccontare è liberarsi dal peso della sofferenza. Se qualcuno ci accoglie in maniera gentile, senza giudizio ne rifiuti, segnerà il passaggio da un racconto tutto interiore, penoso e solitario (che può sfociare in forme di comunicazione delirante) alla condivisione partecipata dell’accaduto.
Ecco perché il lavoro terapeutico basato sulla resilienza, si basa sulla possibilità dell’individuo di operare delle “trasformazioni cognitive” in momenti critici, definiti turning points (punti di svolta), all’interno di un percorso di recupero da eventi ed esperienze stressanti.
I fattori costitutivi di alti livelli di resilienza
A determinare un alto livello di resilienza contribuiscono diversi fattori, primo fra tutti quindi la presenza di relazioni con persone premurose e unite, che possano creare un clima di fiducia e di sicurezza, favorendo, così, l’accrescimento del livello di resilienza. Gli altri fattori coinvolti sono:
- una visione positiva di sé ed una buona consapevolezza sia delle abilità possedute che dei punti di forza del proprio carattere;
- la capacità di porsi traguardi realistici e di pianificare passi graduali per il loro raggiungimento;
- adeguate capacità comunicative e di “problem solving”;
- una buona capacità di controllo degli impulsi e delle emozioni.
Nella ricerca della strategia più idonea per migliorare il proprio livello di resilienza può essere d’aiuto focalizzare l’attenzione sulle esperienze del passato cercando di individuare le risorse che rappresentano i punti di forza personali.
Proprio per queste considerazioni, nei miei corsi di gruppo o nelle sedute di psicoterapia in studio, aiuto le persone nella definizione degli obiettivi in modalità S.M.A.R.T.E.R. e nel focalizzarsi su esperienze passate superate positivamente.
Quando un’azienda chiude i battenti, puoi solo aprire nuovi portoni!