Ieri ero tra il pubblico ed ho partecipato ad una serata con Julio Velasco.
Vi riporto alcuni concetti chiave che mi sono segnato durante l’ora di discorso sulla LEADERSHIP, li userò come meglio credo durante le mie attività… ognuno di voi ne faccia ciò che desidera perché la condivisione è il metodo migliore per influenzare positivamente il mondo e gli altri!
BUONA LETTURA E BUONA CONDIVISIONE!
Non basta fare bene le cose, bisogna fare il meglio!
Fare bene una cosa è farla meglio degli altri per arrivare tra i primi, in qualsiasi ambito. Il leader allena sapendo che la squadra sa già giocare! Però non è sufficiente che tu sappia giocare, devi farlo meglio degli altri! Spesso nelle aziende e nei team di lavoro/squadra non si cercano i problemi per risolverli ma si va a ricercare chi li ha creati per mandarlo via
Non mollare mai! Mai! Non creare la mentalità della perfezione!
Il perfezionista è un perdente, predica la sconfitta! “Vinceremo se siamo perfetti” ha il concetto che vinceremo SOLO se siamo perfetti. Possiamo vincere perché gli avversari hanno difetti, tutti li abbiamo, ma i nostri pregi sono di più! Quindi è necessario far vedere poco i nostri difetti e molto di più i nostri pregi. Nascondere i difetti è mettere in mostra i pregi, senza dimenticarsi di compensare la squadra. Tutti i grandi giocatori hanno sempre riconosciuto i giocatori minori che facevano un lavoro differente. Rinunciare alla individualità per fare squadra è sbagliato, bisogna condividere le individualità per creare una squadra variopinta e creativa!
Il leader vuole guidarmi DOVE?
Leadership e squadra sono il tema del momento ma che ci vuole per essere leader? Guidare al miglioramento è troppo generale e astratto, per cosa combatto, per dove? È necessario essere specifici! Il nostro cervello ragiona in maniera specifica e non generale. Necessario fissare degli obiettivi SMART! Facilmente riconoscibili, raggiungibili e far capire che sono raggiungibili! Nelle riunioni non c’è la verità, la VERA VERITA’ è al bar, in camera c’è la verità.
Col tuo collega sei vero e non col tuo capo o leader!
I giocatori devono credere in ciò che il coach dice e lui stesso deve crederci! Il gruppo deve vivere la possibilità che ci si possa riuscire! Il leader deve stabilire delle priorità.
Cosa e come corregge il Leader?
Quando un allenatore va a correggere 10 cose e prova a migliorarle tutte, la squadra sarà migliore, ma non vincerà.
Quando su 10 cose ne scelgo 1 per ognuno, vedrai che il singolo cambierà e migliorerà bene quella cosa!
Quando mi focalizzo su 1 cosa per ognuno, abbiamo 7 cose migliorate e la squadra fa un SALTO DI QUALITÀ!
Il giocatore che migliora 1 cosa si sente CAMBIATO E MIGLIORATO! Se c’è meno acqua, una tazzina di caffè alla volta, l’acqua bolle prima.
Fatto ciò, man mano che le cose sono migliorate, cambiamo cose da migliorare per un’evoluzione continua.
Per far migliorare è necessario dare buoni feedback: buono non nel senso di POSITIVO, ma nel senso di COSTRUTTIVO.
I bambini sono geni nell’ utilizzo del tablet/smartphone, perché? Noi che siamo di un’altra generazione invece non cambiano mai. Il digitale ha FEEDBACK IMMEDIATO! E’ semplice e il bambino impara subito. Sono io che sbaglio nel digitale, se faccio bene = funziona, se faccio male = non funziona! Per chi non è nativo digitale, ovvero chi è nato nell’era degli apparecchi meccanici: do una botta e la cosa funziona! Purtroppo l’era digitale non è così, il feedback positivo è immediato! Il telefono non da emozioni quindi mi arrabbio io per il feedback negativo, non funziona e sono io che non funziono (semplicemente non va). Se io coach, nel dare un feedback negativo, mi arrabbio trasmetto emozione negativa e non va bene. Lavorare con il settore giovanile aiuta a non dare feedback con emozione negativa, poiché questo tipo di feedback paralizza i ragazzi!
Non è importante COSA dico né COME lo dico, ma COSA ARRIVA A VOI!
Devo cercare il modo di far arrivare le cose nella maniera migliore! È necessaria la motivazione del leader: vedere che la sua struttura migliora giorno per giorno. Andare a parlare con il mio gruppo, uno ad uno, domandandosi quale è la sua motivazione! Anticipare il pensiero negativo della persona mettendosi nella sua testa, capire le motivazioni sue e non usare ed inculcare le nostre!
Senso di GIUSTIZIA. Deve essere giusto e deve anche SEMBRARLO!
Le differenze che fai mentre coordini mentre scegli, i giocatori non le capiscono! Devi farlo capire che le misure che adotti sono giuste!
Il leader DEVE essere AUTENTICO e CREDIBILE!
La tecnica è corretta ma non trasmetti nulla di tuo! Ad esempio Vasco Rossi non è un fenomeno a cantare ma è credibile, è lui che ti dice qualcosa! Le sue canzoni ti entrano dentro come un pugno e funzionano perché lui stesso ci crede, è autentico ed è lui stesso ad essere autentico! Un leader deve essere se stesso, se sei te stesso e lo dici, ti seguono tutti! Ammettere “questo non lo so” è potente, se ammetti, nessuno metterà il dito nella piaga! AUTENTICO! E CREDIBILE!
Il CARISMA lo ottieni perché parli di cose che SAI BENE!
SAPERE MOLTO non vuol dire avere molte informazioni, sapere non vuol dire sapere ma SAPERLO DIRE! Altrimenti hai letto l’informazione, è entrata ma non è stata PROCESSATA dal tuo cervello! È necessario avere anche poche info ma tutte processate! Altrimenti LA CONOSCI MA NON LA SAI!
Lo sport ha la bellezza che ti fa capire che esiste la vincita e la perdita!
Siamo sempre pronti a giudicare i più bravi. Tra i bambini, quando scelgono i compagno di squadra, i due migliori fanno pari e dispari e scelgono dal più bravo al più scarso (sempre) e farebbero meglio di un coach sportivo! Non è negando la realtà ma affrontando la realtà e creando una cultura di solidarietà che si arriva al miglior risultato! Se uno non aiuta il compagno che gioca male non si arriva al risultato, FA PARTE DEL GIOCO!
Il coach non deve mai dire “Perdo più tempo a spiegarlo che farlo io”!
Allenare ed essere leader vuol dire FAR FARE TUTTO! I miei secondi allenatori sono TUTTI fantastici allenatori OGGI! Probabilmente li so scegliere bene ma anche li so gestire e gli do delle responsabilità molto grandi da gestire, in modo da farli crescere! Il secondo allenatore parla con parte della squadra su alcuni ruoli particolari poi la squadra va come un treno, perché la responsabilità è condivisa con tutti! Senza dimenticarsi che +Responsabilità = +Preoccupazioni. Nel gestire le interferenze esterne è fondamentale capire e analizzare quello che posso modificare io, poi cosa può modificare l’altro! Consiglio: tenere lontano le persone negative invitandole a pranzo limitando i danni e lasciare la squadra a lavorare meglio!
Questo fa un buon leader!